Il tallone d’Achille dell’umanità: i potenziali rischi esistenziali che affrontiamo

La scienza moderna ritiene che i primi esseri umani camminassero sulla terra 6 milioni di anni fa. Sebbene i nostri antenati abbiano iniziato la vita da qualche parte in quel lasso di tempo, le forme moderne di esseri umani esistono solo da 200,000 anni e la loro civiltà risale a soli 6,000 anni fa.

Riesci a immaginare per un momento di essere l'ultimo essere umano sulla terra? È difficile da quantificare o percepire, ma rientra nel regno delle possibilità. Il mondo ha vissuto guerre, pandemie, pestilenze e disastri naturali che hanno tutti causato un gran numero di vittime. Considerare questo, e aspettarsi che questi eventi si ripetano in futuro, sarebbe solo un presupposto logico.

Quali pericoli deve affrontare l’umanità?

I rischi esistenziali (cioè i rischi che minacciano il filo stesso dell’esistenza dell’umanità) possono essere quantificati attraverso la portata e l’intensità. L’ambito è la quantità di persone potenzialmente colpite e l’intensità è la gravità del rischio posto. Un altro aspetto di questo scenario è la certezza e la comprensione che abbiamo dei rischi. Ad esempio, anche se sappiamo abbastanza della guerra nucleare e dei suoi effetti, al momento non siamo ancora riusciti a comprendere le pericolose implicazioni dell’intelligenza artificiale.

Allo stato attuale, le guerre, i supervulcani, i cambiamenti climatici, le pandemie globali, gli asteroidi, l’intelligenza artificiale e i collassi del sistema globale hanno il più alto potenziale di spazzare via l’umanità come la conosciamo con i quattro rischi principali, secondo molti esperti, essendo pandemie globali, disastri della biologia sintetica, guerre nucleari e intelligenza artificiale.