Il sistema di energia delle maree del Giappone fa colpo

Nel dicembre 2010, Shinji Hiejima, professore associato della Graduate School of Environmental and Life Science presso l'Università di Okayama, in Giappone, ha sviluppato un nuovo tipo di sistema di energia delle maree, chiamato "Hydro-VENUS" o "Hydrokinetic-Vortex Energy Utilization System". Il sistema Hydro-VENUS metterà a disposizione dell'energia le comunità costiere e le comunità con vicini costieri che possono potenzialmente trasferire loro l'elettricità. Questa energia sarà rispettosa dell'ambiente e ci sarà una fornitura costante poiché le correnti oceaniche sono sempre in movimento.

Secondo Japan for Sustainability, il sistema Hydro-VENUS produce il 75% di energia in più rispetto a un sistema basato su elica. Viene suggerito come sostituto di un sistema a elica per tre motivi: il sistema dell'elica è realizzato con materiali più pesanti che aumentano i costi e diminuiscono la quantità di energia creata, rifiuti e detriti oceanici possono intasare l'elica e le pale dell'elica possono danneggiare vita marina.

Come funziona Hydro-VENUS 

L'Hydro-VENUS funziona tramite un cilindro fissato ad un'asta collegata ad un albero rotante. Il cilindro è tenuto in posizione verticale grazie alla galleggiabilità poiché è cavo. Quando le correnti oceaniche passano accanto al cilindro, si crea un vortice nella parte posteriore del cilindro, tirando e ruotando l'albero. Quell'energia rotazionale viene trasferita a un generatore, creando elettricità. Quando il cilindro viene liberato dalle correnti, si alza in piedi, ritornando nella sua posizione originale, ricominciando così il ciclo.

Il sistema di marea è diverso da un sistema basato sull'elica in cui le correnti devono far girare l'elica per creare energia e richiede molta forza poiché l'elica è difficile da girare. Più energia può essere creata attraverso il sistema Hydro-VENUS poiché è necessaria meno forza per muovere il pendolo del cilindro.

Hiejima ha iniziato la sua ricerca sull'Hydro-VENUS a causa del suo fascino per la struttura dei ponti e per l'effetto del vento su di essi. Afferma in un articolo dell'Università di Okayama: “... I grandi ponti oscillano quando vengono colpiti da forti venti come i tifoni. Ora mi sto concentrando sullo sfruttamento dell'energia delle maree come fonte stabile di elettricità".