Un nuovo sviluppo della terapia anticorpale potrebbe cambiare il modo in cui trattiamo l'HIV?

Un nuovo sviluppo della terapia anticorpale potrebbe cambiare il modo in cui trattiamo l'HIV?
CREDITO IMMAGINE: test HIV

Un nuovo sviluppo della terapia anticorpale potrebbe cambiare il modo in cui trattiamo l'HIV?

    • Nome dell'autore
      Caterina Whiting 
    • Autore Twitter Handle
      @catewhiteing

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    Secondo l'OMS, ci sono circa 36.7 milioni di persone che vivono con l'HIV in tutto il mondo. Questo virus è responsabile di 1.1 milioni di morti all'anno, ma nonostante miliardi di dollari e decenni di ricerca, non esiste ancora una cura o un vaccino.

    Recentemente, i ricercatori della Rockefeller University e del National Institute of Health hanno condotto uno studio su un virus simile, SHIV (Simian-Human Immunodeficiency Virus), trovato nelle scimmie, e hanno dimostrato che una combinazione di anticorpi somministrati subito dopo l'infezione potrebbe aiutare l'ospite a controllare il virus. Tuttavia, per capire cosa significhi questa svolta per il futuro dell'HIV nelle persone, dobbiamo guardare a come opera il virus.   

     

    Il virus    

    L'HIV è un virus complicato. Insegue le cellule del tuo sistema immunitario - macrofagi, cellule dendritiche e cellule T - e fa l'autostop su una proteina chiamata CD4. Ciò consente all'HIV essenzialmente di "hackerare" le difese immunitarie naturali del tuo corpo e manipolare la sua risposta durante un'infezione. Questo processo provoca la morte delle cellule immunitarie. Il virus può anche uccidere le cellule non colpite nel sistema immunitario. A peggiorare le cose, secondo il CID, l'HIV può mutare più volte nei primi dieci giorni di infezione rispetto a tutti i ceppi noti di influenza collettivamente.   

     

    Attualmente, il modo in cui trattiamo l'HIV negli esseri umani è attraverso l'ART o la terapia antiretrovirale. Questo trattamento agisce bloccando la replicazione dell'HIV, che oltre a mantenere in vita più cellule immunitarie aiuta anche a prevenire la diffusione del virus. Tuttavia, questa forma di trattamento può lasciare l'HIV in agguato nel corpo ed è pronto a balzare non appena il trattamento viene interrotto.  

     

    Studio di ricerca e risultati   

    I ricercatori hanno preso tredici scimmie e le hanno iniettate con SHIV; tre giorni dopo sono state somministrate loro soluzioni endovenose di due anticorpi ampiamente neutralizzanti. Il trattamento iniziale era promettente e la carica virale si è abbassata a livelli quasi impercettibili ed è rimasta a quel punto per 56-177 giorni. Il punto cruciale dell'esperimento è ciò che è stato osservato una volta interrotto il trattamento e le scimmie non portavano più gli anticorpi. Inizialmente, il virus è rimbalzato in dodici degli animali, ma 5-22 mesi dopo sei delle scimmie hanno ripreso spontaneamente il controllo del virus, i loro livelli sono scesi a un numero non rilevabile e sono rimasti lì per altri 5-13 mesi. Altre quattro scimmie non hanno ripreso il controllo totale ma hanno mostrato livelli bassi del virus e livelli sani di cellule chiave del sistema immunitario. Complessivamente, 10 dei 13 soggetti del test hanno beneficiato del trattamento.   

    CRONOLOGIA FUTURA