I videogiochi e i bambini si mescolano

I videogiochi sono stati un successo tra i bambini sin dalla loro presentazione e per la maggior parte sembra che ci siano due tipi di risposte dei genitori. Ci sono quelli con un atteggiamento più rilassato e laissez-faire e quelli che sentono che i mali del parco giochi digitale sono la radice dell'obesità infantile e delle sparatorie a scuola. Questa divisione è comprensibile, considerando il numero di studi che supportano e respingono gli effetti negativi dei videogiochi. 

Da una prospettiva esterna molti videogiochi popolari sembrano eccessivamente violenti e crudeli. Tuttavia, lo stesso si può dire del film d'azione RoboCop, eppure nessuno nei media ha mai incolpato le azioni dell'agente Murphy per una sparatoria a scuola. Ciò non ha impedito ad alcuni dei gruppi di lobbisti più rumorosi di sottolineare che i videogiochi promuovono la violenza e altri cattivi comportamenti, sebbene lo studio più recente dell'Università Descartes di Parigi indichi il contrario.   

Lo studio, condotto da Iviane Kovess-Masfety dell'Università Paris Descartes, ha dimostrato molti effetti positivi dei videogiochi. Secondo la sua ricerca, i videogiochi come parte dello sviluppo di un bambino sano non sono solo un sogno irrealizzabile, ma una realtà. 

Lo studio di Kovess-Masfety ha riconosciuto che i bambini che giocano più ore di videogiochi alla settimana erano "significativamente associati a un funzionamento intellettivo più elevato, un maggiore rendimento scolastico, una minore prevalenza di problemi di relazione tra pari e una minore prevalenza di difficoltà di salute mentale". Un altro duro colpo per il costrutto stereotipato del giocatore violento è stato che lo studio ha effettivamente delineato che "l'elevato utilizzo di videogiochi non era associato a un aumento del disturbo della condotta o di alcun disturbo esternalizzante né era associato a pensieri suicidi o pensieri di morte".  

Questi risultati sono stati resi possibili monitorando "3,000 bambini europei di età compresa tra 6 e 11 anni". L'idea era quella di raccogliere dati sulla salute mentale da bambini in età scolare di diverse età, generi e classi economiche al fine di comprendere appieno se i bambini sperimentano effetti negativi o positivi dal gioco prolungato ai videogiochi.  

Ciò che alla fine è stato presentato è che il bambino europeo medio sta effettivamente imparando e acquisendo competenze importanti che possono davvero aiutarlo nel mondo reale. I dati hanno anche mostrato che in realtà non esiste un legame tra comportamento violento e videogiochi violenti. Tuttavia, i dettagli più fini dello studio hanno evidenziato che qualsiasi cosa oltre le 5 ore alla settimana era considerata una quantità elevata di tempo trascorso a giocare, quindi prima di lasciare che i tuoi figli saltino la scuola per giocare a Doom tutto il giorno, ricorda che devono ancora imparare la matematica da un vero educatore.  

Becky Wellington Horner, membro della Lambton Public Health Unit e genitore di lunga data, può attestare che i videogiochi possono aiutare i bambini. Incaricata di monitorare le tendenze giovanili per la salute pubblica, ha ammesso che molte cose sono cambiate nel corso degli anni, ma la scoperta che i videogiochi hanno un effetto positivo non è sorprendente. 

"Niente di appreso in qualsiasi mezzo è uno spreco", afferma Horner. "Anche le cose più piccole possono fare la differenza per i bambini piccoli", afferma, continuando, "Quando superano anche gli ostacoli più piccoli, reali o digitali, dà loro abbastanza fiducia per provare ad affrontare cose più grandi". 

Horner è d'accordo con le scoperte di Kovess-Masfety, affermando che “Tutto ciò che i bambini imparano, videogiochi o altro, ha un effetto. Si tratta solo di trasferire ciò che si è appreso nei videogiochi nel luogo appropriato".